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La lampada del corpo è l'occhio; perciò, se il tuo occhio è semplice, tutto il tuo corpo sarà luminoso; ma se il tuo occhio è cattivo, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra!
(Mc 6, 22-23)
Nessuno accende una lampada e poi la mette in un luogo nascosto o sotto il moggio, ma sul candelabro, perché chi entra veda la luce. La lampada del corpo è il tuo occhio. Quando il tuo occhio è semplice, anche tutto il tuo corpo è luminoso; ma se è cattivo, anche il tuo corpo è tenebroso. Bada dunque che la luce che è in te non sia tenebra. Se dunque il tuo corpo è tutto luminoso, senza avere alcuna parte nelle tenebre, sarà tutto nella luce, come quando la lampada ti illumina con il suo fulgore. (Lc 11, 33-36)
La luce negli occhi
Il nome di questo sito è tratto dalla meditazione del brano del Vangelo di Marco 6, 22-23 e di Lc 11, 33-36. La simbologia della luce nella Bibbia è molto comune e nel Nuovo Testamento indica la presenza di Dio e la vita nello Spirito ricca di frutti che generano vita (cfrGal 5, 22).
L’occhio, oltre ad essere la finestra del corpo in cui entra la luce ed illumina la realtà dell’uomo, rappresenta la lucerna del corpo che manifesta ciò che è nel cuore della persona. Pertanto l’occhio è immagine della modalità con la quale affrontiamo la realtà e leggiamo la vita: più abbiamo un occhio limpido, semplice e sereno e più viviamo la vita con positività. Per rendere l’occhio semplice e sereno occorre che in noi entri la luce di Dio, che è la sua Parola. Illuminati dalla Parola di Dio che edifica e libera riusciremo a diradare le tenebre che possono oscurare la nostra vita ed aprirci all’amore con il quale edificare e tessere relazioni positive.Le tenebre del cuore possono spegnere la lucerna del nostro essere e rendere il nostro sguardo torbido oscurando il nostro volto.
Il cuore si può ottenebrare quando lasciamo che le situazioni spengano la speranza in noi; quando le prove e difficoltà del vivere diventano macigni che ostacolano alla luce di entrare ed illuminare. L’unico rimedio sarà, dunque, lasciare che l’Amore consoli il nostro cuore e lo illumini.
La Parola di Dio, ascoltata e meditata, è la medicina del cuore che guarisce, scalda, illumina e rende luminosi gli occhi, il volto e l’agire.
Ho scelto di condividere ciò che la Parola mi dona per avere sempre più occhi che trasmettano luce e guardino ciò che mi circonda con speranza, fiducia e positività. Spero di farlo nella semplicità e fedeltà a Colui che dona gioia e serenità a chiunque gli apra il cuore.
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Renato D’Auria,
molisano d’origine e nell’animo cittadino del mondo, sempre alla ricerca del vero e del bello che c’è in ogni cuore, ha conseguito il Baccalaureato in Teologia presso la Pontificia Università Lateranense e la Licenza in Teologia Morale presso l’Accademia Alfonsiana di Roma.
Innamorato di Dio, condivide la riflessione sulla Parola per non spegnere la speranza e comunicare la gioia che viene dall’incontro con Gesù Cristo.
La riflessione sulla Parola della Domenica e Festivi, proposta dall’autore, nasce non solo dalla personale e diuturna meditazione, ma anche dal continuo sforzo di renderla concreta nella quotidiana esperienza di vita, perché possa essere un seme che germoglia e fruttifica per il bene comune.
Dopo quasi 25 anni di ministero presbiterale, ha chiesto e ricevuto la dispensa dalla Santa Sede ed ha contratto il Sacramento del Matrimonio. Insegna Religione Cattolica nelle scuole superiori di secondo grado e continua la sua vita di credente cristiano dedicandosi nella formazione dei catechisti e nella catechesi, offrendo il servizio di evangelizzazione ai presbiteri che chiedono la sua collaborazione.
