Natale del Signore 2022
“Testimoni della Grazia di Dio”
«È apparsa la grazia di Dio, che porta salvezza a tutti gli uomini» (Tt 2, 11).
Guardando come vive il Natale il mondo occidentale, l’affermazione di San Paolo a Tito è anacronistica.
Natale per questa società secolarizzata, che potremo definire anche neo-pagana, non è altro che consumismo.
La frase che è diventata tanto virale da indicare l’essenza del Natale è: “A Natale puoi fare quello che non puoi fare mai!”.
Con questa espressione viene presentato il Natale come un tempo limitato in cui si può essere diversi, capaci di fare tutto e vivere sentimenti che normalmente non si vivono.
Un tempo, un momento magico!
In tutto questo Cristo dov’è? Il Dio che si è fatto carne per amore dell’umanità cosa ha a che fare con questa identità del Natale?
A mio avviso nulla! La secolarizzazione ha pian piano sconvolto l’essenza di questo tempo, che non è magico, ma è un tempo di Grazia!
Soffermandoci a riflettere sulla vera identità di questa Solennità, l’affermazione di San Paolo non solo esprime con chiarezza e sintesi il Natale, ma anche l’identità della vita del battezzato: essere annunciatore della manifestazione della Grazia, del dono della salvezza per tutti gli uomini!
In questo Natale, soffermandoci a meditare sull’amore di Dio che si è fatto carne, contemplando l’effige del Bambinello che esprime la tenerezza di Dio per noi, domandiamoci se con la nostra vita rendiamo visibile questo evento della Salvezza.
Cristo che si è fatto carne, che si è manifestato per noi, non si può ridurre ad un fatto storico, ma è un evento che si realizza ogni giorno e in ogni momento della vita degli uomini, quando questi vivono secondo la sua Parola, lasciando che la Grazia li guidi e li rinnovi interiormente per essere presenza del suo Amore nel mondo.
Natale è vivere ogni giorno la presenza di Dio nella propria vita!
Natale è rendere manifesta la Grazia, la Salvezza di Dio nella quotidianità della vita.
Se la società oggi è sempre più indifferente all’evento della Salvezza, lontana dal Cristo, il Dio che si è fatto carne, l’Emmanuele che vive nella storia e nella vita degli uomini che lo accolgono, la responsabilità non può essere data solo alla cultura del tempo, alle varie ideologie imperanti, all’economia ragione fondamentale della società. La responsabilità è in primis di chi è chiamato a dare testimonianza della Salvezza che «insegna a rinnegare l’empietà e i desideri mondani e a vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e con pietà» (Tt 2, 12).
In questo Natale chiediamo a Dio di renderci sempre più consapevoli e impegnati in questa missione di testimonianza in questo mondo sempre più indifferente verso Cristo!
Santo Natale a tutti!