TERZA DOMENICA DI AVVENTO (ANNO C) – 2021 - GAUDETE
“Lieti e amabili”
(Sof 3,14-18 - Is 12 - Fil 4,4-7 - Lc 3,10-18)
«siate sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto: siate lieti» (Fil 4, 4).
La fede non è vivere in uno stato cupo, triste, di afflizione e paura. La fede è gioia, letizia, amabilità che derivano dall’aver incontrato Dio e fatto esperienza del suo amore misericordioso.
San Paolo esorta i Filippesi ad essere sempre lieti nel Signore. Non si tratta di una letizia sciocca e ipocrita, ma derivante dalla certezza che nulla e nessuno può separare il credente dall’amore di Dio, se non sé stesso, con le proprie scelte e chiudendo il cuore a Dio.
La letizia nel Signore è espressione della virtù della speranza, oltre che della fede, perché il credente vive il quotidiano sempre teso verso la meta finale: la vita in Dio.
La sua gioia nasce dall’amore di Dio che lo ha rialzato dalla sua condizione di fragilità ed elevato alla dignità di figlio per l’offerta di amore del Cristo.
La gioia del cristiano è alimentata dalla comunione con Cristo nell’eucaristia, partecipazione alla sua offerta d’amore per l’umanità. Dall’eucaristia riceve la linfa della vera gioia, che permette di amare il prossimo come Cristo e guardare ogni cosa con speranza.
Essere lieti nel Signore, dunque, significa imparare a leggere tutto con gli occhi di Dio, con speranza, sapendo riconoscere e scegliere ciò che è amore e genera amore.
Essere lieti nel Signore è un esercizio di costante adesione alla volontà di Dio e di modellamento del proprio essere attraverso la Parola e la preghiera.
La letizia nasce così nel cuore del credente quando si lascia abitare dalla Grazia di Dio grazie ad un cammino di conversione e di rinnovamento nello Spirito (cfr. Tito 3,5).
La letizia, frutto della rigenerazione nell’amore di Dio, nella sua misericordia, si traduce in amabilità verso il prossimo. Chi si riconosce amato e perdonato, rialzato dalla sua miseria ed elevato alla dignità di figlio di Dio, non può che vivere nell’amabilità verso tutti, sapendo che Dio è pronto ad accogliere e a donare a chiunque si dispone a ricevere da Lui il suo Amore.
L’amabilità è amore per la Verità; attenzione all’altro; servizio di carità. L’amabilità è accoglienza dell’altro senza eccezioni, ma nella Verità e disponibilità.
L’amore, però, non è mai senza Verità: non si può amare senza la verità e non c’è Verità senza amore. «Senza verità, la carità scivola nel sentimentalismo. […] La verità libera la carità dalle strettoie di un emotivismo che la priva di contenuti relazionali e sociali, e di un fideismo che la priva di respiro umano ed universale.» (Caritas in veritate, 3).
Traspare nella personale vita del cristiano la letizia e l’amabilità?