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La Luce Negli Occhi

Viaggio nell'anima attraverso la Sacra Scrittura
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Venerdì Santo – Anno B - 2021

“Lui deve crescere; io, invece, diminuire (Gv 3, 30)”


 

(Is 52,13- 53,12, Sal 30, Eb 4,14-16; 5,7-9, Gv 18,1- 19,42)

 

          «Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia per ricevere misericordia e trovare grazia, così da essere aiutati al momento opportuno» (Eb 4, 16).

       Accostarsi al trono della grazia: la croce di Cristo! Ecco la particolarità della fede cristiana. La potenza di Dio non si manifesta con interventi straordinari, con atti di forza o calamità che si abbattano e atterriscono l’umanità, ma si fa conoscere nella debolezza della croce, che di fatto è potenza di amore per chi riconosce nell’uomo crocefisso il Signore, il Figlio di Dio.

         Il Venerdì Santo è la memoria del sacrificio di Cristo sulla croce, giorno di partecipazione al dolore di Cristo e della Vergine Maria; giorno di contemplazione, di adorazione del dono di grazia; invocazione per ottenere la grazia, la misericordia, la conversione del cuore.

       Per ottenere grazia e misericordia occorre lasciarsi scrutare dentro, nelle profondità del nostro essere dal Cristo e fare verità in noi secondo il giudizio di Dio. Non dobbiamo aver paura di questo processo di verità in noi, perché sappiamo che Cristo non è venuto per condannare ma per salvare il mondo.

        «Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti. Noi tutti eravamo sperduti come un gregge, ognuno di noi seguiva la sua strada; il Signore fece ricadere su di lui l’iniquità di noi tutti. […] il giusto mio servo giustificherà molti, egli si addosserà le loro iniquità» (Is 53, 5-6.11).

         Il Cristo è la fonte dell’unità, la Via che ci conduce a conoscere e raggiungere il vero bene, la vera felicità. Egli è colui che ci unisce e dà a tutti la medesima dignità di figli.

       Egli è la Verità che libera e conduce alla vera gioia! Egli è la Vita che genera nell’amore e nella misericordia coloro che lo riconoscono come Signore e Re, disposti a vivere di Lui e a rendere la propria vita presenza di Lui mediante le opere di amore e misericordia.

       Siamo disposti a riconoscere Cristo come Signore e Re? Come Via, Verità e Vita?

      

       Pilato di fronte al Cristo si interroga: «Che cos’è la verità?» (Gv 18,38). Non riesce a comprendere cosa sia perché incapace di aprirsi a Dio, di riconoscere che esista. È di fatto il dubbio esistenziale dell’umanità da sempre e nel tempo presente ancor più perché segnato dall’agnosticismo imperante, dalla effimera affermazione dell’uomo sulla sua caducità, imperfezione ed impotenza.

 

        Oggi, contemplando la croce di Cristo, non possiamo non domandarci se abbiamo accolto Cristo, Verità della nostra vita; se siamo disposti a farci mettere in discussione dalla sua Parola; se lo riconosciamo Signore e Re della nostra esistenza.

      Oggi, di fronte al dono del suo sacrificio per amore dell’umanità, non possiamo non chiederci se come battezzati viviamo nella verità e operiamo nella carità.

      Oggi, volgendo lo sguardo a Colui che è morto per noi, non possiamo non chiederci se siamo realmente disposti a morire al nostro egoismo ed egocentrismo e dare a Cristo il primato della nostra coscienza, lasciandoci guidare, educare e convertire dal suo amore e dalla sua Parola.


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