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La Luce Negli Occhi

Viaggio nell'anima attraverso la Sacra Scrittura
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V DOMENICA DI PASQUA (ANNO A) - 2023

“Pietre vive per un culto spirituale”


 

(At 6,1-7 - Sal 32 - 1Pt 2,4-9 - Gv 14,1-12)

 

         «Carissimi, avvicinandovi al Signore, pietra viva, rifiutata dagli uomini ma scelta e preziosa davanti a Dio, quali pietre vive siete costruiti anche voi come edificio spirituale, per un sacerdozio santo e per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio, mediante Gesù Cristo» (1Pt 2, 4-5).

        L’apostolo Pietro, chiamato così da Gesù («Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa» Mt 16,18), afferma che noi tutti siamo costituiti, per la fede, “pietre vive” dell’edificio spirituale, per un sacerdozio santo e per un culto spirituale.

       I battezzati sono, per la fede, parte viva della Chiesa e a pieno titolo offrono il loro sacrificio spirituale a Dio in Cristo Gesù per il sacerdozio comune (Lumen Gentium 10-11).

       I battezzati hanno la grande responsabilità davanti al mondo di essere presenza viva della Chiesa: testimoni credibili, coerenti, amorevoli e santi!

         Non è una responsabilità da poco, ma non è impossibile se guidati dalla fede, se veri e autentici seguaci di Cristo, Via, Verità, Vita (Gv 14, 6).

          I battezzati, dunque, sono chiamati per la fede a vivere in pienezza il Vangelo.

          La fede è ascolto, accoglienza del Vangelo e sequela del Cristo!

       Vivere come “pietre vive” significa, dunque, essere attuatori della Parola nella vita quotidiana; significa avere la Parola di Dio come fondamento e guida delle scelte di vita.

       Essere “pietre vive” per offrire a Dio Padre in Cristo Gesù un sacrificio spirituale significa offrire il culto della propria vita, dei propri gesti, delle proprie decisioni, delle nostre parole: tutto di sé deve essere un culto a Dio!

       Come è possibile?

        Solo se Cristo Gesù è la “pietra d’angolo” (1Pt 2, 7), cioè il riferimento fondante della nostra esistenza.

       Egli è la Via da percorrere: Cristo è la Legge nuova; è il modello di obbedienza («pur essendo Figlio, imparò tuttavia l'obbedienza dalle cose che patì e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono» Eb 5, 8-9) e di amore («Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore […] Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi» Gv 15, 10.12).

       Egli è la Verità da seguire: Cristo è la Parola, il Verbo di Dio che si è fatto carne, che è venuto a derimere le tenebre. Egli è la Luce che rischiara e illumina i cuori perché seguano la volontà di Dio Padre («Non chiunque mi dice: «Signore, Signore», entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. […] Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia» Mt 7, 21.24).

       Egli è la Vita da vivere: Gesù è venuto a donare la vita e in abbondanza (Gv 10, 10) e il credente è chiamato a vivere la propria vita “come Cristo”, cioè ad essere sua presenza mediante una vita di carità, di accoglienza, di misericordia e di giustizia («Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi» Gv 13, 14-15).

       Essere cristiani, vivere la sequela di Cristo con la propria vita significa, dunque, vivere nella Verità del Vangelo, vivere nella giustizia e nella misericordia. Non c’è amore vero senza giustizia, non c’è carità senza verità!

         Il cristianesimo non è “buonismo”, ma è agire nell’amore che è Verità e Giustizia.

       Essere battezzati, “pietre vive” dell’edificio spirituale e “sacerdoti santi” per “offrire il “sacrificio spirituale” della propria vita vissuta in Cristo secondo il Vangelo, esige un cammino secondo la Verità del Vangelo e poco a che fare con pratiche di culto e di pietà fine a sé stesse, che poco incidono sulla condotta della vita nella quotidianità.

       Il battezzato è colui che offre a Dio Padre il culto della propria vita vissuta nella piena sequela di Cristo, Via, Verità, Vita, per edificare la sua Chiesa come “pietra vita” sull’esempio di Cristo “pietra d’angolo”. Solo in questa prospettiva e concretezza di vita tutto ciò che si vive delle tradizioni e pietà popolari, i sacramenti stessi e la partecipazione attiva alla vita della comunità cristiana, saranno una vera trasmissione della fede, una testimonianza credibile per chi non conosce Cristo.


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